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il re del mare | 219 |
— Sarebbe stato meglio che io fossi colato a fondo con la mia nave — disse il capitano, sfuggendo la domanda rivoltagli dalla giovane. — Quell’urlo terribile che mi perseguita non lo avrei più udito.
— Che cosa dite, sir Moreland?
— Nulla — rispose l’anglo-indiano con voce sorda. — Nulla, miss Darma. Fantasticavo.
Si era alzato, mettendosi a passeggiare con agitazione, come se più non sentisse i dolori che doveva produrgli la ferita non ancora interamente rimarginata.
Il dottor Held, che era poco lontano, vedendolo così agitato, gli si era avvicinato.
— No, sir Moreland — gli disse. — Simili sforzi possono produrre gravi conseguenze ed io, per ora, ve li proibisco. La mia vigilanza su di voi non è ancora cessata.
— Che importa se la mia ferita si riaprisse? — disse l’anglo-indiano. — Se la mia vita dovesse fuggire da quello strappo, sarei più lieto. Almeno tutto sarebbe finito.
— Non rimpiangete di essere stato salvato, sir — disse il dottore, prendendolo sotto il braccio e riconducendolo verso il quadro. — Chi può dire che cosa vi riserba l’avvenire?
— Delle amarezze e null’altro — rispose il capitano.
— Eppure ieri mi sembravate lieto di essere ancora vivo.
L’anglo-indiano non rispose e si lasciò ricondurre nella cabina, essendosi levato un vento freschissimo.
Il Re del Mare intanto continuava la sua corsa verso il nord-est, mantenendo una velocità di sette nodi.
A mezzodì Yanez e Sandokan avevano fatto il punto ed avevano constatato che una distanza di centocinquanta miglia separava la loro nave da Mangalum, distanza che potevano superare in poco più di ventiquattro ore, senza forzare le macchine.
Entrambi avevano fretta di giungervi, perchè il tempo accennava a guastarsi rapidamente, quantunque al mattino fosse apparso splendido.
Alcuni cirri biancastri, che salivano dal sud, erano già apparsi e s’avanzavano lentamente; era certo l’avanguardia di vapori ben più densi ed ai due pirati non piaceva di farsi sorprendere da qualche burrasca in quei paraggi cosparsi di banchi e di scogliere isolate.
Ed infatti il mar della Sonda, così aperto ai venti freddi del sud e dell’ovest, è uno dei peggiori, perchè si formano in quei