Pagina:Il Re del Mare.djvu/221


il re del mare 217

— Voi avete lasciato la regione ardente. Questa è brezza del nord. Dove andiamo, se non vi dispiace dirmelo?

— Molto lontano da Sarawack.

— Fuggite dunque i paraggi frequentati dalle navi del rajah?

— Per ora, sì, perchè dobbiamo rinnovare le nostre provviste.

— Allora voi avete dei porti amici.

— No, a noi bastano quelli dei nemici per approvvigionarci — rispose il portoghese, sorridente. — Sir Moreland, accomodatevi dove meglio credete e respirate un po’ di questa brezza.

L’anglo-indiano s’inchinò ringraziando e salì sul cassero dove aveva veduto Darma seduta su una sedia a dondolo posta sotto la tenda tesa all’altezza della grue.

La giovane fingeva di leggere un libro, ma invece sotto le lunghe palpebre, non aveva cessato di guardare il capitano.

— Miss Darma — disse sir Moreland, accostandosi alla giovane, — mi permettete di sedermi presso di voi?

— Vi aspettavo — rispose la figlia di Tremal-Naik, arrossendo leggermente. — Starete meglio qui che nella vostra cabina, dove si soffoca.

Il dottor Held offrì al convalescente una sedia, poi accesa una sigaretta andò a raggiungere Yanez il quale si divertiva ad osservare, insieme a Surama, i salti dei poveri pesci volanti perseguitati dalle dorate ed in aria dagli uccelli marini.

L’anglo-indiano rimase alcuni istanti silenzioso, guardando la giovane, più bella che mai, nel suo lungo accappatoio di percallino azzurro guarnito con pizzi, poi disse con un tono di voce nel quale si sentiva una strana vibrazione:

— Quale felicità trovarmi qui, dopo tanti giorni di prigionia e ancora presso di voi, mentre avevo avuto il timore di non più rivedervi dopo la vostra fuga da Redjang. Mi avete giocato bene, miss.

— Non avete serbato alcun rancore verso di me, sir Moreland, per avervi ingannato?

— Nessuno, miss: eravate nel vostro diritto di ricorrere a qualunque astuzia per ricuperare la libertà. Avrei però preferito tenervi mia prigioniera.

— Perchè?

— Non lo so: mi sentivo felice presso di voi.

Il capitano sospirò a lungo, poi con voce triste disse:

— Eppure il destino m’imporrà di dimenticarvi.