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202 emilio salgari

pescecane di cinque o sei metri di lunghezza, che aveva sparso quell’improvviso terrore, un nemico pericoloso anche per gli uomini.

Con rapidità fulminea ingoiava i ritardatari, poi scompariva, sempre preceduto dal suo pilota, un grazioso pesciolino con la pelle azzurra porporina, a strisce nere, non più lungo di venticinque centimetri e che serve di guida al suo formidabile padrone e protettore.

Cessato però il pericolo, le dorate ricomparivano giocherellando e i diodon si rigonfiavano ballonzolando sulle onde e le splendide conchiglie dei nautili dai margini di madreperla raddrizzavano gli otto tentacoli leggermente arrotondati all’estremità.

Verso il tramonto, quando Sandokan e Yanez scesero nella cabina dove si trovava l’anglo-indiano, constatarono con piacere che il ferito si trovava in condizioni migliori che al mattino. La febbre era quasi cessata e la ferita, sapientemente cucita dall’abile americano, non dava più sangue.

Quando entrarono, sir Moreland stava parlando, con voce abbastanza chiara, col signor Held, chiedendo informazioni sulla potenza della nave corsara.

Vedendoli, l’anglo-indiano fece uno sforzo per alzarsi a sedere; Sandokan con un gesto glielo impedì.

— No, sir Moreland — disse. — Siete troppo debole e per ora dovete evitare qualsiasi sforzo. È vero, mio caro Held?

— La ferita potrebbe riaprirsi — rispose il dottore. — Vi ho proibito, sir, di fare qualsiasi movimento.

L’anglo-indiano porse la mano all’americano, a Yanez ed a Sandokan, dicendo loro:

— Grazie di avermi salvato, signori, quantunque avessi desiderato di affondare assieme alla mia nave ed ai miei disgraziati marinai.

— Vi è sempre tempo a morire per un marinaio — rispose Yanez, sorridendo. — La guerra non è ancora finita, anzi per noi è appena cominciata.

Una nube oscurò la fronte dell’anglo-indiano.

— Credevo che la vostra missione terminasse con la liberazione di quella fanciulla e di suo padre — disse.

— Non avrei acquistata una nave di tale potenza per una simile impresa — disse Sandokan. — I miei prahos sarebbero stati sufficienti.

— Sicchè voi continuerete a corseggiare?