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— Non ci darà dei fastidî?

— Non credo, eppoi ho dei progetti su di lui.

— Quali?

— Non so ancora nulla per ora — disse Sandokan. — Ci penserò a che cosa potrà giovarci. Cerchiamo innanzi a tutto di farcelo amico. Ci deve bene un po’ di riconoscenza per averlo strappato alla morte.

— Indovino il tuo pensiero — disse Tremal-Naik. — Tu speri di aver da lui qualche notizia sul figlio di Suyodhana.

— È vero — rispose Sandokan. — Combattere un nemico sconosciuto, che non si sa dove si trovi, nè che cosa stia tramando, inquieta assai. Bah! Un giorno o l’altro si svelerà, si mostrerà, suppongo, e quel giorno la Tigre della Malesia divorerà anche il Tigrotto dell’India.

Il dottor Held era in quel momento comparso sulla porta del quadro. Quell’americano che, come abbiamo detto, aveva accettato le proposte fattegli da Sandokan, proposte che potevano costargli però la vita, era un bel giovane di ventisei o vent’otto anni, alto, piuttosto magro, dallo sguardo intelligentissimo e vivo, colla fronte spaziosa ed il viso come quello d’una fanciulla, adorno d’una barbetta bionda tagliata a punta.

— E dunque, signor Held? — gli chiese Sandokan muovendogli sollecitamente incontro.

— Ormai rispondo della sua guarigione — rispose il medico. — Fra quindici giorni quell’uomo starà perfettamente bene. Quegli Anglo-indiani hanno la pelle ben dura.

La campana che annunciava il pranzo interruppe la loro conversazione.

— A tavola, o Yanez s’impazienterà — disse Sandokan.

L’oceano era sempre deserto, percorrendo la nave una zona pochissimo frequentata dai velieri e dai piroscafi, i quali ordinariamente si tengono più al nord o più al sud, gli uni per evitare le calme e gli altri per evitare i banchi sottomarini che sono numerosi intorno alle coste del Borneo.

Di quando in quando una banda di volatili calava sulle coffe degli alberi, prendendo possesso e lasciandosi avvicinare dai marinai senza dimostrare di spaventarsi.

Erano dei grossi uccellacci, specie di procellarie giganti, con le penne brune, chiamati dai marinai rompitori d’ossa e dagli scienziati quebranta huesos, formidabili pescatori, armati d’un rostro