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rimasti ancora in batteria, mentre i suoi fucilieri mantenevano ancora, quantunque ridotti a meno della metà, un fuoco vivissimo con le carabine, balzando come tigri attraverso la coperta fiammeggiante ed incoraggiandosi con degli urrà selvaggi.

Non ostante il fuoco della nave affondante, fuoco d’altronde male diretto per l’agitazione dei tiratori, la scialuppa a vapore e le tre baleniere del Re del Mare erano state calate in acqua, per raccogliere gli ultimi superstiti nel momento in cui la nave sarebbe mancata sotto i loro piedi.

Yanez aveva assunto il comando della barcaccia che era stata equipaggiata con quattordici rematori, mancando il tempo di accendere il forno; Sambigliong comandava invece le altre.

— Affrettati, Yanez! — aveva gridato Sandokan.

Darma e Surama che erano salite in coperta, vedendo le vampe avvolgere la disgraziata nave, gridavano:

— Salvateli, salvateli, signor Yanez! Affondano!

Le quattro scialuppe avevano preso rapidamente il largo, muovendo verso l’incrociatore. I pochi uomini che ancora montavano la nave, vedendo che i loro avversarî muovevano in loro soccorso, avevano cessato il fuoco e cominciavano a gettarsi in acqua per sfuggire alle fiamme e per evitare il pericolo di saltare in aria.

La barcaccia fu la prima ad approdare l’incrociatore. Yanez, non curante del fumo e della pioggia di scintille, salì rapidamente la scala che era abbassata e si slanciò verso il ponte di comando insieme ad una mezza dozzina di malesi.

Cercava di salvare sir Moreland, innanzi a tutto, se le granate del Re del Mare lo avevano risparmiato.

Stavano aprendosi il passo fra i rottami e i cadaveri che ingombravano la coperta, quando avvenne una esplosione a prua che li scaraventò tutti in mare.

Il colpo fu così forte che Yanez, che era stato proiettato presso una della baleniere, svenne. Fortunatamente i malesi l’avevano veduto piombare in acqua ed ebbero il tempo di ripescarlo quasi subito e di trarlo sulla barcaccia che si era accostata.

L’incrociatore, sventrato a prua, calava rapidamente; Sambigliong e gli uomini delle scialuppe che erano subito saliti a bordo, ridiscendevano precipitosamente, portando dei feriti che avevano sottratti con grandi pericoli ai turbini di fuoco.

La nave calava. Le sue murate ben presto scomparvero e le onde invasero bruscamente la coperta spazzandola dal cassero alla ruota di prua e soffocando d’un sol colpo le fiamme.