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188 emilio salgari

facendo strage degli artiglieri della coperta e dei fucilieri. Le sue palle rimbalzavano sulle piastre metalliche del Re del Mare e le sue granate non riuscivano a demolire le torri blindate, dietro le quali gli artiglieri di Mompracem, sotto la direzione dei quartiermastri americani, sparavano al sicuro.

Sandokan aveva fatto ritirare sotto coperta i suoi fucilieri, avendo compresa l’inutilità di quegli uomini, necessarî sui prahos, ma non su simili navi, e aveva dato il comando di muovere addosso all’incrociatore per dargli l’ultimo colpo.

Il Re del Mare, quasi ancora incolume, non ostante il furioso ed ininterrotto cannoneggiamento dell’avversario, si era slanciato innanzi descrivendo una immensa curva attorno all’incrociatore che si era fermato.

A quattrocento metri gli scaricò addosso una terribile bordata coi pezzi del ponte e quelli di babordo, disalberandolo e rasandolo come un pontone.

Perfino le due ciminiere erano rovinate in coperta, divelte da due granate scoppiate alla loro base.

— È finito — disse Yanez. — Intimiamogli la resa.

— Se si arrenderanno — rispose Sandokan.

Lasciò che il vento diradasse il fumo e fece innalzare sulla cima dell’alberetto maestro la bandiera bianca. La risposta fu una bordata che fulminò metà dei timonieri del Re del Mare.

— Non ne avete abbastanza? — gridò Sandokan. — Calatelo a fondo! Fuoco! Fuoco senza tregua!

Il cannoneggiamento ricominciò con un crescendo spaventevole. Il Re del Mare continuava la sua rapida corsa circolare opprimendo il disgraziato incrociatore sotto un fuoco spaventevole.

La nave americana faceva meraviglie. Pareva un vulcano avvampante, pronto a distruggere.

L’incrociatore non di meno opponeva una resistenza eroica, quantunque ormai fosse ridotto ad un ammasso di rovine. I due pezzi della coperta, smontati da quella grandine di granate, non rispondevano più.

Il ponte era pieno di morti e di feriti mescolati a pezzi di murate, a pennoni spaccati, a lembi di manovre cadute dalle alberature sotto gli ultimi uragani di mitraglia ordinati da Sandokan.

Getti di fuoco correvano da prora a poppa, illuminando sinistramente il mare, mentre dagli ombrinali di babordo e di tribordo sfuggivano getti di sangue.