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166 | emilio salgari |
novrata da sei paia di remi e montata da quattordici persone che indossavano il pittoresco costume dei sipai sarawackiani: giacca di panno rosso, calzoni bianchi di tela, turbantino in testa pure bianco e scarpe con la punta rialzata.
Dodici avevano la pelle di colore molto oscuro, che li faceva rassomigliare a malesi o per lo meno a dayachi: gli altri due invece erano di razza caucasica ed indossavano la divisa di ufficiali.
Erano tutti uomini robusti, alti e muscolosi e tenevano presso i loro rispettivi banchi delle lunghe carabine di fabbrica indiana, delle pesanti sciabole con la lama molto larga e dei pugnali a lama serpeggiante, i famosi e terribili kriss malesi.
La scialuppa, che manovrava silenziosamente e velocemente, sotto la direzione di Yanez che stava a poppa, alla barra del timone, muoveva verso una profonda baia che s’apriva sulla costa occidentale dell’isola del Borneo, in quella porzione che è bagnata dalle acque del grande golfo di Sarawack.
Quantunque la notte fosse oscurissima, essendo le stelle coperte da un velo di vapori che la brezza di ponente spingeva verso la costa, la scialuppa s’avanzava senza mai esitare, scivolando fra le scogliere corallifere che apparivano vagamente a babordo ed a tribordo e contro cui rompevasi la risacca con dei muggiti prolungati.
Si dirigeva verso un piccolo punto luminoso che si scorgeva in fondo alla rada e che ora s’alzava ed ora s’abbassava, come se subisse delle scosse improvvise. Si era già molto inoltrata entro quel profondo squarcio della costa, quando l’uomo bianco che stava seduto presso Yanez, un bel giovane di venticinque o vent’otto anni, di forme massicce, con una barbetta tagliata all’americana e che indossava la divisa di luogotenente, chiese:
— Capitano Yanez, se ci interrogano, che cosa diremo?
— Che andiamo a portare viveri al fortino di Macrae — rispose il portoghese, che aveva accesa una seconda sigaretta. — Forse che la nostra scialuppa non è carica d’ogni ben di Dio?
— E appena saremo bordo contro bordo daremo addosso?
— Sì, signor Horward. Noi pirati non esitiamo mai e andiamo sempre a fondo. Se sarà una scialuppa a vapore, v’incaricherete voi di metterla subito sotto pressione, così ci rimorchierete subito al largo dopo fatto il colpo.
— Avete fiducia che riesca?
— Piena, completa, signor Horward. Fra due ore Tremal-Naik e Darma saranno a bordo del Re del Mare, ve lo dico io.