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158 emilio salgari

una storiella qualunque per spiegare la mia presenza sulle coste di Labuan: un naufragio, per esempio, avvenuto molto al largo, la presa della mia nave da parte dei pirati bornesi o qualche cosa d’altro. Non inquietatevi per me.

— V’incarichereste di affidare una lettera all’ufficio postale di Victoria pel governatore di Labuan?

— Figuratevi se vi negherei un tal favore, signore.

— Vi avverto che si tratta d’una dichiarazione di guerra.

— Me l’ero immaginato — rispose l’americano. — Mi guarderò dall’avvertire il governatore di averla impostata io.

— Yanez — disse Sandokan, volgendosi all’amico — preleva dalla mia cassa, che si trova nella mia cabina della Marianna, mille sterline che regalerai all’equipaggio americano, e fa’ preparare le scialuppe onde sbarchi. Scendo un momento nel quadro a scrivere la lettera pel governatore.

Quando tornò sul ponte, l’equipaggio americano che doveva lasciare la nave, escluso il personale di macchina ed i due quartiermastri cannonieri che avevano già firmato l’arruolamento, lo salutò con un formidabile:

— Urrà alla Tigre della Malesia! Hip! Hip! Urrà!

Sandokan reclamò con un gesto un breve silenzio, poi fatti salire a bordo della nave i comandanti dei prahos e la maggior parte dei suoi Tigrotti, lesse ad alta voce:


«Noi, Sandokan, soprannominato la Tigre della Malesia, ex-principe di Kini-Ballon, e Yanez de Gomera, legittimi proprietarî dell’isola di Mompracem, notifichiamo al signor governatore di Labuan che da oggi dichiariamo la guerra all’Inghilterra, al rajah di Sarawack ed all’uomo che è da loro protetto.

«Da bordo del Re del Mare: 24 maggio 1868.

«Sandokan e Yanez de Gomera».


Un urlo terribile, selvaggio, si scatenò come un uragano dai petti delle terribili Tigri di Mompracem.

— Viva la guerra! Morte ed esterminio alle giacche rosse!

— Signore — disse il comandante americano, tendendo a Sandokan la destra, — vi auguro di dare a quel prepotente John Bull una dura lezione. Della potenza della nave che vi ho venduta ne rispondo pienamente, e nessun’altra che si trovi in questi mari potrà tenervi testa. Prima però di lasciarvi vi voglio fare una domanda e darvi un consiglio.