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12 | emilio salgari |
Ad un tratto, una nuvoletta di fumo s’alzò sopra la prora della scialuppa, poi una detonazione giunse fino a bordo della Marianna.
— Fanno fuoco su Tangusa, signor Yanez — disse Sambigliong.
— Ebbene, mio caro, io mostrerò a quei furfanti come tirano i Portoghesi — rispose l’europeo con la sua solita calma.
Gettò via la sigaretta che stava fumando, si fece largo fra i marinai che avevano invaso il castello di prua attirati da quello sparo e s’accostò alla prima spingarda di babordo, puntandola sulla scialuppa.
La caccia continuava furiosa ed il piccolo canotto, non ostante gli sforzi disperati dell’uomo che lo montava, perdeva via.
Un altro colpo di fucile era partito da parte degli inseguitori e senza miglior successo, essendo generalmente i dayachi più abili nel maneggio delle loro cerbottane che delle armi da fuoco, non conoscendo l’alzo.
Yanez, calmo, impassibile, mirava sempre.
— È sulla linea — mormorò dopo qualche minuto.
Fece contemporaneamente fuoco. La lunga e grossa canna s’infiammò con un rombo strano che si ripercosse perfino sotto gli alberi che coprivano le sponde della baia.
Sul tribordo della scialuppa si vide alzarsi uno spruzzo d’acqua, poi si udirono in lontananza delle urla furiose.
— Presa, signor Yanez! — gridò Sambigliong.
— E fra poco affonderà — rispose il portoghese.
I dayachi avevano interrotto l’inseguimento ed arrancavano disperatamente con la speranza di raggiungere uno degli isolotti della foce, prima che la loro imbarcazione affondasse.
Lo squarcio prodotto dalla palla della spingarda, un buon proiettile di piombo misto a rame, del peso d’una libbra e mezzo, era così considerevole da non permettere di prolungare molto quella corsa.
Ed infatti i dayachi distavano ancora trecento passi dall’isolotto più vicino, quando la scialuppa, che si riempiva rapidamente d’acqua, mancò loro sotto i piedi, scomparendo.
Essendo i dayachi della costa tutti abilissimi nuotatori, passando la maggior parte della loro esistenza in acqua al pari dei Malesi e dei Polinesiani, non vi era pericolo che si annegassero.
— Salvatevi pure — disse Yanez. — Se tornerete alla carica vi scalderemo i dorsi con della buona mitraglia a base di chiodi.
Il piccolo canotto, liberato dai suoi inseguitori, mercè quel colpo