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144 | emilio salgari |
carnata Kalì, la sanguinaria divinità, aveva avuto il suo romanzo, come un mortale qualunque?
Yanez si era curvato sull’indiano, per chiedergli maggiori spiegazioni e s’avvide che lo sciagurato aveva smarrito i sensi.
— Che muoia? — chiese, rivolgendosi all’americano. — Non ha confessato tutto e bisogna che sappia dove si trova il figlio del terribile strangolatore e dove hanno condotto Tremal-Naik e sua figlia Darma.
— Lasciatelo digerire tranquillamente la sua acqua — rispose lo yankee. — Questa tortura non uccide, se viene sospesa a tempo e domani quest’uomo starà bene quanto me e voi. Facciamolo riportare nella cabina e lasciamo che dorma.
— È svenuto.
— S’incaricherà il medico di bordo di farlo tornare in sè. Non temete, signor de Gomera. Questa sera o domani, noi sapremo tutto quello che desiderate sapere.
Fece un cenno ai due marinai e questi sollevarono l’indiano, che non dava più segni di vita e lo portarono nel frapponte.
— Ebbene, signor de Gomera — disse l’americano, rivolgendosi a Yanez, che pareva assai preoccupato e pensieroso: — Pare che non siate troppo lieto della nuova che avete appreso. È un uomo pericoloso, il figlio del capo degli strangolatori?
— Può diventarlo — rispose Yanez, — non sapendo noi nè dove si trovi, nè chi sia, nè di quali mezzi disponga. La guerra sorda ma implacabile, fattaci finora, dimostra che quel Sindhya deve possedere l’energia e la ferocia del padre. È necessario che io sappia dove si nasconde.
— Non era dunque fra i dayachi che vi hanno assaliti?
— Non sembra. Non vi era che quel «pellegrino» alla testa dell’insurrezione, di questo siamo certi. Se vi fosse stato qualche altro indiano, a quest’ora l’avremmo saputo.
— Che sia veramente possente quel Sindhya?
— I fatti lo dimostrano. È stato lui ad armare i dayachi, lui a sobillare gl’Inglesi e forse anche il nipote di James Brooke. Sono certo che deve disporre di ricchezze incalcolabili.
— E l’oro è il nerbo della guerra — disse l’americano.
— E deve aver armato anche qualche nave.
— Che la vostra affonderà senza fatica, signor de Gomera. Nessuno potrà sfidare impunemente le vostre artiglierie, che sono le più moderne e le più formidabili che finora si conoscano e che