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112 | emilio salgari |
riconoscenza. È stato lui, come vi dissi, a farmi attraversare le linee dei ribelli.
— Dove lo avevi trovato? — chiese Tremal-Naik.
— Nella foresta, mentre io cercavo di accostarmi inosservato al kampong. Invece di tradirmi e di consegnarmi al «pellegrino», mi guidò qui, dopo d’avervi avvertiti, con una freccia ed un mio biglietto, della mia presenza.
— Possiamo quindi fidarci di quanto ti ha narrato? — disse Yanez.
— Pienamente; e poi non ha mai udito parlare dei Thug indiani, ed è rimasto molto meravigliato quando mi udì a dire che se il «pellegrino» adorava di nascosto i pesci, non era mussulmano.
— Yanez — disse Tremal-Naik, che era ancora in preda ad una profonda agitazione, — che cosa pensi di fare?
Il portoghese, appoggiato alla tavola, con una mano sulla fronte e la testa china, pareva che meditasse profondamente.
— Siamo stati degli stupidi — disse ad un tratto. — Io mi chiedo come mai non abbiamo pensato che quel dannato «pellegrino» potesse essere un thug! Eppure l’odio che ha contro di te, Tremal-Naik, che hai rapito prima loro la «Vergine della pagoda» e poi hai strappato pur loro tua figlia Darma, che doveva surrogare sua madre, doveva bastare per aprirci gli occhi.
Poi, dopo un breve silenzio, aggiunse:
— Se noi non avessimo veduto Suyodhana, il loro capo, spirare sotto il pugnale di Sandokan, si potrebbe credere che tutto ciò è opera sua, ma noi tutti abbiamo constatata la sua morte ed abbiamo veduto il suo cadavere gettato nella gran fossa comune assieme ai ribelli di Delhi.
— Chi può essere quel «pellegrino»? Uno dei luogotenenti di Suyodhana?
— Yanez, che cosa dobbiamo fare? — chiese per la seconda volta Tremal-Naik. — Ora che sappiamo che vi è la mano dei Thug, che noi credevamo per sempre annientati, io tremo per la vita della mia cara Darma.
— Non ci resta che andarcene al più presto da qui e raggiungere Sandokan. Qui non abbiamo più nulla da fare; ed io e Sandokan sapremo compensarti largamente di ciò che abbandoni nelle mani dei dayachi.
— Sono ancora abbastanza ricco ed ho, tu lo sai, delle fatto-