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102 emilio salgari

«Lasciate pendere una fune dall’angolo che guarda verso il sud e preparatevi alla difesa. I dayachi sono pronti ad assalirvi.

«Kammamuri».


— Quel bravo maharatto qui! — esclamò Tremal-Naik. — Deve aver divorata la via, per essere giunto così presto.

— Che sia solo? — chiese Darma.

— Se avesse dei Tigrotti in sua compagnia l’avrebbe scritto — rispose Yanez.

— Avrà almeno la tigre — disse Tremal-Naik.

— A meno che non gliel’abbiano uccisa! — disse Yanez.

— Chi può essere quell’ex servo che lo aiuta?

— Ve ne devono essere parecchi fra i ribelli — rispose Tremal-Naik. — Ne avevo una ventina di dayachi e non me n’è rimasto più uno, dopo la comparsa del «pellegrino».

— Signor Yanez — disse Sambigliong, — mi troverò io questa notte verso l’angolo che guarda al sud.

— Tu sarai più necessario qui che colà — rispose il portoghese. — Non hai udito che i dayachi si preparano ad assalirci? Manderemo Tangusa col pilota. E ora, amici, prepariamoci a sostenere il secondo attacco, che sarà forse più formidabile del primo e non dimenticate che se i dayachi entrano qui, le nostre teste andranno ad arricchire le loro collezioni.

La notte era allora calata: una notte oscurissima, che nulla prometteva di buono. La nube nera aveva invaso tutto il cielo, coprendo rapidamente gli astri; e verso il sud balenava.

Una calma pesante regnava sulla pianura e sulle foreste. L’aria era soffocante al punto da rendere difficile la respirazione e così satura d’elettricità che tutti gli uomini del kampong provavano una viva irrequietezza ed un vero senso di malessere.

Anche nei campi dei dayachi tutto era oscuro e di là non proveniva alcun rumore. I lila ed i mirim da qualche ora non tuonavano più.

I difensori del kampong, dopo aver costruite frettolosamente le tettoie per riparare le spingarde, si erano sdraiati sui larghi parapetti delle terrazze, con le carabine a portata di mano, ascoltando ansiosamente i rumori del largo.

Yanez, Tremal-Naik e una mezza dozzina di Tigrotti vegliavano sopra la saracinesca, dove avevano piazzata anche la bocca da fuoco che avevano ritirata dalla torricella.