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sponde alle opposizioni degli avversar^ senza però nominargli.1 Questa controversia tutt’insieme, si ne togli le vivacità del Guarini, fu condotta con assai tempe/ ranza di modi, e più che lotta di gladiatori, fu giostra combattuta con armi cavallerescamente cortesi; e il principale effetto che ne derivò, fu per certo quello di dar grido e voga maggiore al poema, che n’era il soggetto. Se ne moltiplicarono in fatti l’edizioni, e vivente l’autore, giunsero fin presso a cincpianta; fu tradotto in tutte le lingue colte, e fin ancd in persiano e in indiano: grande argomento questo di quella potente seduzione poetica, ch’ò veramente nel Pastorfido, tale da soggiogare anche le fantasie avvezze alle magnificenze della poesia orientale. \ / 1 Coteste annotazioni sono certamente del Guarini, quantunque non gli piacesseconfessarlo apertamente, anzi qua o là facesse vista del contrario.