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che sia più pregno di sentenze, di concetti, d’artifizj, di colori e di lumi, talché con verità (nel che non discordo dal giudizio comune) egli è piuttosto una scuola di poeti che un poema.» j Non tutti però i letterati d’allora portarono giudizio così in sostanza favorevole del Pastorfido: anzi si suscitò per esso una grande e romorosa controversia prima ancora che fosse venuto a luce; essendo già notissimo per le reeite che in diverse città, oltre Guastalla, ne aveva fatto l’autore, a fine di raccogliere quanti più potesse pareri e consigli. Era quella un’età di controversie letterarie; uno fra i segni, credo, delle letterature che si trasformano, come allora si trasformava profondamente la nostra. Dopo quella fra il Caro e il Castelvetro, che fu come il preludio, vennero le questioni sul poema di Dante, la Gerusalemme del Tasso, e