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politica, che nel decimoquinto e decimosesto secolo predominò^ La nostra letteratura primeggiava allora fra tutte, diffusa e universale, (come è ora la francese ogni tendenza del tempo aveva in essa l’espressione più alta, o almeno la più nota a tutti, la più in evidenza: quindi si battezzava per italiana. Così quella politica che non fu più di papa Borgia e del suo bastardo, che dei re cattolici e cristianissimi, si disse machiavellismo italiano, perchè nel libro del Principe fu con terribile acume e franchezza ridotta a formule.JL’arguto concettizzare con gli altri vizj di stile, che si dicono secentismi, furono spacciati per cosa tutta italiana, perchè ne fece incredibile sfoggio l’immenso ma stemperato ingegno del Marini. E a lui avevano aperto la lubrica via il Tasso, e più ancora il Guarini: il qualp, essendo vissuto fino al dodicesimo anno del