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a servire ’ da tre regni medicei; il tremendo <li Cosimo, il corruttore di Francesco, il benigno di Ferdinando. E neppurcol Granduca innamorato di lui resse a dilungo, essendogli forte spiaciuto che Ferdinando non avesse impedito, ma piuttosto favóreggiato un matrimonio ineguale del suo giovine figlio Guarino, studente a Pi$a, con certa vedova di quella città: per cui all’ambizioso padre falliva la speranza di accrescere con qualche gran partito il lustro e le dòvizie della famiglia. «La mia casa non può fare alcun fondamento sopra Guarino, il quale ha voluto seguire le sue sensualità piuttosto che attendere alla esaltazione del suo sangue, alla quale io l’avea destinato.» Cosi egli sfogavasi coll’altro figlio Alessandro, che quanto al maritarsi gli era per certo andato a verso, poiché aveva sposato una ricca fanciulla e nipote d’un cardinale; quan-