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la sua indole anzi che no irrequieta e ambiziosa, per l’altra la sua ben nota capacità e la gelosia dei suo principe. Recatosi nel 1585 a Torino per farvi rappresentare il Pastorfìdo, eh’ egli aveva dedicato *al duca Carlo Emanuele, vi fu molto accarezzato, e presentato di una bella collana d’oro; e forse fu creduto eh’ ei fosse per entrare al servigio di quel principe valoroso. Alfonso che, per testimonianza di uno storico ferrarese di quel tempo.1 vedeva di mal’occhio i suoi sudditi servire in altra corte che non fosse la sua, richiamò a sè inaspettatamente il nostro, e lo elesse a suo segretario di Stato. Non si fe’ pregare il Guarini, e saliva a sì alto ufficio in quello stesso torno di tempo, nel quale l’infelice Torquato vedeva aprirsi le porte di sant’Anna, e, lasciata per sempre Ferrara, cominciava quella sua vita errabonda 1 II Faustini continuator del Sardi.