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della poesia tragicomica. 361

tutte le facoltà, e tutte l’arti. Dal vero contemplabile deriva la divina Filosofia, la Scienza naturale, le Matematiche con le lor subalterne, e la Logica. Le quali tutte non hanno altro fine, che di trovare il vero, e in quel trovato posarsi. Dal vero eligibile poi procedono le Morali, l’Etica, la Politica, e l’Economica, che insegnano di governar sè stesso, la repubblica, e la famiglia; le quali hanno per fine il vero in quanto buono, e però in quel non si fermano, ma un altro fine attendono che consiste nell’operare perch’egli è buono. Nel probabile son fondate la Dialettica e la Retorica, maestra l’una del disputare, e l’altra del persuadere. Dall’ultima finalmente vien la Poetica, che ha per fin l’imitare. E benchè tutte le altre, chi le considera bene, non sieno in tutto lontane dall’imitare, come appresso si mostrerà: nientedimeno a questa sola si convien propriamente il nome d’imitatrice, sì come quella che per lo più rappresenta non concetti, non pensieri, non forme, sì come l’altre, ma