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Sacri e profani in un confusi e misti,
E poco men che per letizia insani.
Ognun con maraviglia
Corre a veder la fortunata coppia;
Ognun la riverisce, ognun l’abbraccia:
Chi loda la pietá, chi la costanza,
Chi le grazie del ciel, chi di natura.
Risuona il monte e ’l pian, le valli é i poggi,
Del Pastor fido il glorioso nome.
Oh ventura d’amante!
Il divenir sí tosto,
Di povero pastore, un semideo:
Passar in un momento
Da morte a vita, e le vicine esequie
Cangiar con si lontano
E disperate nozze;
Ancorché molto sia,
Corisca, è però nulla:
Ma goder di colei per cui morendo
Anco godeva, di colei che seco
Volle sí prontamente
Concorrer di morir, non che d’amare;
Correr in braccio di colei, per cui
Dianzi sí volentier correva a morte;
Questa ò ventura tal, questa è dolcezza,