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Quand’ha lo strai nel saettato fianco:
Essa a noi la mostrò, natura a lei:
Nè gran fatto è lontana. Indi partissi;
E nel colle vicin subitamente
Coltone un fascio, a noi sen venne; e quivi
Trattone succo, e misto
Con seme di verbena, e la radice
Giuntavi del centauro, un molle empiastro
Ne feo sopra la piaga.
Oh mirabil virtú! cessa il dolore
Subitamente, e si ristagna il sangue;
E ’l ferro, indi a non molto,
Senza fatica o pena
La man seguendo, ubbidiente n’esce.
Tornò il vigor nella donzella, come
Se non avesse mai piaga sofferta.
La qual però mqrtale
Veramente non fu, però che ’ntatto
Quinci l’alvo lasciando e quindi l’ossa,
Nel muscoloso fianco
Era sol penetrata.
CORISCA.
Gran virtú d’erba, e via maggior ventura
Di donzella mi narri.