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Viva saria tornata.
CORISCA.
E con qual arte
Sanò sí tosto?
LINCO.
I’ ti dirò da capo
Tutta la cura; e maraviglie udrai.
Stavan d’intorno alla ferita ninfa,
Tutti con pronta mano
E con tremante core, uomini e donne;
Ma ch’altri la toccasse
Non volle mai, che Silvio suo; dicendo:
La man che mi ferí, quella mi sani.
Cosí soli restammo,
Silvio, la madre ed io;
Duo col consiglio, un con la mano oprando.
Quell’ardito garzon, poiché levata
Ebbe soavemente •
Dal nudo avorio ogni sanguigna spoglia,
Tentò di trar dalla profonda piaga
La confítta saetta: ma cedendo,
Non so come, alla mano
L’insidioso calamo, nascosto
Tutto lasciò nelle latebre il ferro.
Qui daddovero incominciár l’angosce.