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mio, se non avessi prima cacciatene tutte le cure gravi, e tutti i sani e più maturi pensieri; ponendo in luogo loro la trascuraggino, l’ozio, la vanità, il riso, il gioco, il diletto, famiglia vezzosissima delle Muse.» Da questi comandati vaneggiamenti, il Guarini si sentiva profondamente umiliato, e più quando ripensava alle condizioni sue e di sua famiglia: «Son già nel quarantesimo e quarto anno della mia età, padre di otto figliuoli, tra’ quali due ve ne sono che possono aver giudicio di notare le mie negligenze, ho le figliuole già da marito, ho le gravezze di molti debiti; non è più tempo di star a bada, sarei ben pazzo se non prendessi partito.» E poiché vedeva che nè dai passati rilevanti servigj, nè da queste occupazioni nuove, che a lui parevano umiliazioni, nessun buon effetto gli risultava, e sentendosi per servitore troppo libero, e Guarini. r