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DÀMETA.
Perchè m’avea l’Oracolo predetto
Che ’l trovato bambin correa periglio,
Se mai tornava alle paterne case,
D’esser dal padre ucciso.
CARINO.
E questo è vero
Chè mi trovai presente.
MONTANO.
Oimè, che tutto
Giá troppo è manifesto! il caso è chiaro:
Col sogno e col destin s’accorda il fatto.
CARINO.
Or, che ti resta piú? vuoi tu chiarezza
Di questa anco maggior?
MONTANO.
Troppo son chiaro
Troppo dicesti tu: troppo intes’io.
Cercato avess’io men, tu men saputo!
O Carino, Carino!
Come teco dolor cangio e fortuna!
Come gli affetti tuoi son fatti miei!
Questo è mio figlio. Oh figlio
Troppo infelice d’infelice padre!
Figlio dall’onde assai piú fieramente