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Di meritata morte
Mortificando i sensi,
Avvezzarmi al morire;
E con tranquillo varco
Passar fors’anco a piú tranquilla vita.
Ma troppo, oimè! Nicandro,
Troppo mi pesa in sí giovane etate,
In sí alta fortuna,
Il dover cosí subito morire,
E morir innocente.
NICANDRO.
Piacesse al Ciel che gli uomini piuttosto
Avesser contra te, ninfa, peccato,
Che tu peccato incontra ’l Cielo avessi!
Ch’assai piú agevolmente oggi potremmo
Ristorar te del violato nome,
Che lui placar del violato nume.
Ma non so giá veder chi t’abbia offesa,
Se non te stessa tu, misera ninfa.
Dimmi: non se’ tu stata in loco chiuso
Trovata coll’adultero? e con lui
Sola con solo? e non se’ tu promessa
Al figlio di Montano? e tu, per questo,
Non hai la fede maritai tradita?
Come dunque innocente?