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M’asconderò fra queste selve, e quivi
Starò, finché sia tempo
Di venir a goder delle mie gioie.
Oh beata Corisca!
Chi vide mai piú fortunata impresa?

SCENA V. NICANDRO, AMARILLI.

NICANDRO.
Ben duro cor avrebbe, o non avrebbe
Piuttosto cor nè sentimento umano,
Chi non avesse del tuo mal piotate,
Misera ninfa, e non sentisse affanno
Della sciagura tua, tanto maggiore,
Quanto men la pensò chi piú la intende;
Chè ’l veder sol cattiva una donzella
Venerabile in vista, e di sembiante
Celeste, e degna a cui consagri il mondo,
Per divina beltá, vittime e tempj,
Condur vittima al tempio; è còsa certo
Da non veder se non con occhi molli.
Ma chi sa poi di te, come se’ nata
Ed a che fin se’ nata, e che se’ figlia
Di Titiro, e che nuora di Montano