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Splende fiamma non pura,
Non vi maravigliate; impuro ancora
È quel che si commette
Oggi, contro la legge,
Nell’antro d’Ericina.
Una perfida ninfa
Coll’adultero infame ivi profana
A voi la legge, altrui la fede rompe.
Vengan meco i ministri:
Mostrerò lor di prenderli sul fatto
Agevolmente il modo.
Allora (oh mente umana,
Come nel tuo destino
Se’ tu stupida e cieca!)
Respirarono alquanto
Gli afflitti e buoni padri,
Parendo lor che fosse
Trovata la cagion che pria sospesi
Gli ebbe a tener nel sacro ufficio infausto;
Onde subitamente il sacerdote
Al ministro maggior, Nicandro, impose
Che sen gisse col Satiro, e cattivi
Conducesse amendue gli amanti al tempio;
Ond’egli, accompagnato
Da tutto il nostro coro