Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Da un medesmo pensier ambidue mossi,
D’ agevolar co’ prieghi
Le nozze de’ lor figli
Da lor bramate tanto.
Per questo solo in un medesmo tempo
Fur le vittime offerte,
E fatto il sacrificio
Solennemente e con sí lieti auspici,
Che non fur viste mai
Nè viscere piú belle,
Nè fiamma piú sincera o men turbata:
Onde da questi segni
Mosso il cieco indovino,
Oggi (disse a Montano)
Sará il tuo Silvio amante; e la tua figlia
Oggi, Titiro, sposa:
Vanne tu tosto a preparar le nozze.
Oh insensate e vane
Menti degli indovini! e tu di dentro
Non men che di fuor cieco!
S’a Titiro l’esequie
In vece delle nozze avessi detto,
Ti potevi ben dir certo indovino.
Giá tutti consolati
Erano i circostanti, e i vecchi padri