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Come rapido turbo
D’impetuosa e subita procella,
Che tetti e piante e sassi e ciò ch’incontra
In poco giro, in poco tempo atterra;
Cosí a un solo rotar di quelle zanne
E spumose e sanguigne,
Si vedean tutti insieme
Cani uccisi, aste rotte, uomini offesi.
Quante volte bramai
Di patteggiar con la rabbiosa fera,
Per la vita di Silvio, il sangue mio!
Quante volte d’accorrervi, e di fare
Con questo petto al suo bel petto scudo!
Quante volte dicea
Fra me stessa: Perdona,
Fiero cignal, perdona
Al delicato sen del mio bel Silvio!
Cosí meco parlava,
Sospirando e pregando,
Quand’egli di squamosa e dura scorza
Il suo Melampo armato
Contra la fera impetuoso spinse,
Che piú superba ognora
S’ avea fatta d’intorno
Di molti uccisi cani, e di feriti