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glio il regno d’ereditario in elettivo, e il nuovo ordine di cose s’inaugurava scegliendo un re forestiero. Anche l’ambizioso Estense, che per parte della madre Renata senti vasi nelle vene sangue di re, aspirava a quel trono, e volentieri avrebbe mutato in reale la sua corona di duca. «Aspira a grandezze, nè si contenta del suo stato: per questo rispetto è entrato nella pratica di Polonia» scriveva di lui nella sua Relazione di Ferrara del 1575 1 il veneto ambasciatore Emiliano Manolesso; il quale e del Duca e del suo governo e della sua corte parla con un acume d’osservazione e uno stile degni di Machiavelli. A sollecitare per il Duca fu mandato con altro ambasciatore anche il Guarini; il quale partì di malissima voglia, viaggiò fra disagj e pericoli con la febbre 1 Vedila stampata fra le altre Relazioni degli Ambasciatori Veneti. Serie Il.a Voi. 11.°