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E, sai? tanto siam care,
Tanto gradite altrui, quanto siam fresche.
Levaci la beltá, la giovinezza,
Come alberghi di pecchie
Restiamo, senza favi e senza mèle,
Negletti aridi tronchi.
Lascia gracchiar agli uomini, Àmarilli;
Perocch’essi non sanno
Nè sentono i disagi delle donne.
E troppo differente
Dalla condizYon dell’uomo è quella
Della misera donna.
Quanto piú invecchia l’uomo,
Diventa piú perfetto;
E se perde bellezza, acquista senno:
Ma in noi con la beltate
E con la gioventú, da cui sí spesso
Il viril senno e la possanza è vinta,
Manca ogni nostro ben; nè si può dire
Nè pensar la piú sozza
Cosa, nè la piú vii, di donna vecchia.
Or, primachè tu giunga
A questa nostra universal miseria,
Conosci i pregi tuoi.
Se t’è la vita destra,