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Non abbia il mio destino invido e crudo!
Questa lunga dimora,
Di paura e d’affanno il cor m’ingombra:
Ch’un secolo agli amanti
Par ogn’ora che tardi, ogni momento,
Quell’aspettato ben che fa contento.
Ma chi sa? troppo tardi
Son fors’io giunto, e qui m’avrá Corisca
Fors’anco indarno lungamente atteso.
Fui pur anco sollecito a partirmi.
Oimè!, se questo è vero, i’ vo’ morire.

SCENA II. AMARILLI, MIRTILLO, CORO DI NINFE, CORISCA.

AMARILLI.
Ecco la cieca.
MIRTILLO.
Eccola appunto: ahi vista!
AMARILLI.
Or, che si tarda?
MIRTILLO.
Ahi voce che m’hai punto,
E sanato in un punto!
Guárini.