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Dalle parole sue, voglia o non voglia,
Potrò spiar, ma penetrar ancora
Fin nelle interne viscere il suo core.
Come questo abbia in mano, e giá padrona
Sia del segreto suo, farò di lei
Ciò che vorrò, senza fatica alcuna;
E condurrolla a quel che bramo in guisa,
Ch’ella stessa, non ch’altri, agevolmente
Creder potrá che l’abbia a ciò condotta
Il suo sfrenato amor, non l’arte mia.

SCENA VI. CORISCA, SATIRO.

CORISCA.
Oimè! son morta.
SATIRO.
Ed io son vivo.
CORISCA.
Torna,
Torna, Amarilli mia; chè presa sono.
SATIRO.
Amarilli non t’ode: a questa volta
Ti converrá star salda.
Uv Ani ni