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AMARILLI.
Se ciò sperassi, e la tua fè mi dessi
Di non l’appalesar, ti scovrirei
Un pensier che nel cor gran tempo ascondo.
CORISCA.
Io palesarti mai V aprasi prima
La terra, e per miracolo m’inghiotta.
AMARILLI.
Sappi, Corisca mia, che quand’io penso
Ch’i’ dehho ad un fanciullo esser soggetta,
Che m’ha in odio e mi fugge,e ch’altra cura ’■
Non ha che i boschi, e ch’una fera e un cane
Stima piú che l’amor di mille ninfe,
Malcontenta ne vivo, e poco meno
Che disperata: ma non oso a dirlo,
Sí perchè l’onestá non mel comporta,
Sí perchè al padre mio n’ho di giá data,
E, quel ch’è peggio, alla gran Dea, la fede.
Che se por opra tua (ma però sempre
Salva la fede mia, salva la vita
E la religione e l’onestate)
Troncar di questo a me sí grave nodo
Si potesser le fila, oggi saresti
Tu ben la mia salute e la mia vita.