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Che sol potea sanarmi il ciel d’Arcadia.
Cosí tornaimi, Ergasto,
A riveder colei
Che mi sanò del corpo
(Oh voce degli Oracoli fallace!)
Per farmi l’alma eternamente inferma.
ERGASTO.
Strano caso, nel vero,
Tu mi narri, Mirtillo; e non può dirsi
Che di molta pietá non ne sii degno.
Ma solo una-salute-
Al disperato è ’l disperar salute.
E tempo è giá ch’io vada a far di quanto
M’hai detto consapevole Corisca.
Tu vanne al fonte, e lá m’attendi, dove
Teco sarò quanto piú tosto anch’io.
MIRTILLO.
Vanne felicemente: il Ciel ti dia
Di cotesta pietá quella mercede
Che dar non ti poss’io, cortese Ergasto.