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Si potesse destar fiamma d’amore.
Or me n’avveggio, errai: che s’ella il core
Ha di duro macigno, indarno tenti
Che per lagrima molle, o lieve fiato
Di sospir che ’l lusinghi, arda o sfaville,
Se rigido focil noi batte o sferza.
Lascia, lascia le lagrime e i sospiri,
S’acquisto far della tua donna vuoi:
E s’ardi pur d’inestinguibil foco,
Nel centro del tuo cor, quanto piú sai,
Chiudi l’affetto; e poi, secondo il tempo,
Fa’ quel Ch’Amore e la Natura insegna.
Perocché la modestia è nel sembiante
Sol virtú della donna; e però seco
Il trattar con modestia è gran difetto:
Ed ella che sí ben con altrui l’usa,
Seco usata, l’ha in odio; e vuol che ’n lei
La miri sí, ma non l’adopri il vago.
Con questa legge naturale e dritta,
Se farai per mio senno, amerai sempre.
Me non vedrá, nè proverá Corisca
Mai piú tenero amante, anzi piuttosto
Fiero nemico; e sentirá con armi
Non di femmina piú, ma d’uom virile
Assalirsi e trafiggersi. Due volte