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Ch’in vecchie membra il pizzicor d’amore;
Chè mal si può sanar quel che s’offende,
(Quanto più di sanarlo altri procura.
Se *1 giovinetto cote Amor ti pugne,
Amor anco te l’ugne;
Se col duolo il tormenta,
Con la speme il consola;
E s’un tempo l’ancide, alfine il sana.
Ma s’e’ ti giugne in quella fredda etade
Ove il proprio difetto,
Più che la colpa altrui, spesso si piagne,
Allora insopportabili e mortali
Son le sue piaghe, allor le pene acerbe:
Allora se pietà tu cerchi, male?
Se non la trovi, e se la trovi è peggio.8
Deh non ti procacciar prima del) derapo)
I difetti del jbempo:
Chè se t’assale alla canuta etate
Amoroso talento,
Avrai doppio tormento,
E di quel che, potendo, non volesti,
E di quel che, volendo, non potrai.
Lascia, lascia le selve, _
Folle garzon, lascia le fere, ed ama.