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PROLOGO.

ALFEO.
Se per airtiea, e forse •
Da voi negletta e non creduta fama,
Avete mai d’innamorato Fiume
Le maraviglie udite,
Che, per seguir l’onda fugace e schiva
Dell’amata Aretusa,
Corse (o forza d’Amor!) le piú profonde
Viscere della terra
E del mar, penetrando
Lá dove sotto alla gran mole etnea,
Non so se fulminato o fulminante,
Vibrati fiero Gigante
Contra ’l nemico ciel fiamme di sdegno;1 (*)
(*) Vedi le Note in fine del volume.