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terina de Siena intitularono, a tale che l’imperio non venisse ad essere da aliene mani posseduto; e quivi con la Barbara insieme una gran caterva de figliuole de nobili parenti si rinchiusero; dove con li ordini e modi del detto frate a fare una santa e perfetta regola incominciarono; ed in maniera tale che altro che Iddio, unico conoscitore delli occulti cuori, non averebbe potuto investigare che de la contaminata anima d’uno tal ribaldo ne avesse il gran diavolo la corporale possessione già presa. Costui per sentire ogni intrinseca cogitatioiie di quelle verginelle, continuatamente a tutte persuadeva che ad effugare le tentationi del nimico di Dio non vi cognosceva più salutifero e proprio remedio che de continuo ricorrere a la santa confessione; la quale adoperando, senza accorgersi nulla di tanta ascosa malignità, aveano fatto uno rapace lupo signore de la loro degna greggia. Il quale cognoscendo averle al suo modo adescate, gli parve tempo mandare ad esecutione il suo libidinoso e nefando desiderio; ed una sera al tarde avuto per cauta via un libretto de la Barbara, ove certe devotissime orationi erano scritte, con alcuni figure di santi, tra le quali era lo Spirito Santo, dritto la bocca del quale fece a lettere d’oro le seguenti parole: Barbara, tu conceperai del giusto, farai lo quinto evangelista, che supplirà a quello che gli altri mancarono: resterai incorrotta, e beata sarai nel cospetto di Dio. E ciò fatto, serrò il libro, e la mattina per tempo il pose onde la sera l’avea già tolto; e de la simile continenza ordinò molte altre canicelle di fino azurro e lettere d’oro scritte, e quelle conservate aspettava operarle al suo bisogno. La Barbara alle solite ore in cella venutasene per