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PARLAMENTO


DE LO AUTORE AL LIBRO SUO.




Essendo la Dio mercè a la fine de la cominciata fatica già venuto, el mio unico e tanto aspettato desiderio ad ultimo e lieto effetto mandato, me pare omai tempo e assai dovuta cosa mandare te, mio umile libretto, nel cospetto de Colei, per la quale tanto al mio fragile intelletto quasi insopportabile lavoro ho già preso. E sappi de certo, Novellino mio, che Lei non solo tra le umane madonne de ogni singulare virtù è illustrata, ma con la deità celeste pò e meritamente essere accompagnata. E però prima da me te sia imposto che con ogni umiltà che tu potrai dinanzi te le rappresenta, e basata che averai la soa candida e formosissima mano, te medesimo senza altro fido latore da mia parte gli te dona, e dopo che ne la soa mercè e piedi me averai recomandato, fa che non te esca de mente de singulare grazia li chiedere, che te come a minimo dono a schivo non prenda. Ma se per avventura tu cognosci che per la toa poca presentia con isdegnoso volto te recevesse, rammentale ch'io non dubito Lei avere tra le degnissime greche istorie già letto come Xerxes, gloriosissimo re de molti regni e poten-