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tali gran maestre se vedeno da lor amanti refulate e schernite sogliono con tale rabbia fiere e mortali botte donare; ma con qualche fredda speranza, e impossibile a riuscire, la confortare: e ciò fu che se a lei dava il cuore con el suo padre medesimo, e non con altro mezzo, ottenere averlo per sposo, come che abastanza cognoscesse la disequanza di loro sorte, con il consentire con quello solo se averla il suo desiderio possuto satisfare, altramente si togliesse del tutto dal capo tale fantasia, chè a li ricevuti onori e comodi dal patre pensando, niuna soperchia bellezza nè conditione de grande stato, né quantità di tesori sariano bastevoli la sua virtù nè molto nè poco ammacchiare. E quella serrata al savio fantino datala, con non piccoli travagli e inquiete d'animo, pensieri, e timore aspettava a che loco de mala qualità dovesse riuscire. El paggio la risposta al signore gli ritorna, e da lui con sagacità intesa, non fu tanto nè sì fiero el primiero conceputo sdegno e interno dolore per lui preso, che per la sopra venuta della cognosciuta virtù da lui tanto amato cavaliero non fosse maggiore e in maniera tale e tanta forza vince1 che non solo di memorarlo2 il fè bramoso restarlo, ma dal petto ogni rigida deliberata punitione cacciargli, e verso l'amata figliuola benigno e pio clemente e liberale farlo divenire. E in tal laudevole pensiero firmatose, senza parola né con la figliola né con altri farne, rattissimo al Re

  1. È un luogo disperato. Io lo correggerei così: «che la sopravenuta della conosciuta virtù del da lui tanto amato cavaliere non fosse maggiore, e in maniera tale e tanta forza gli fece ec.» Quel vince potrebbe essere fince, nce fice del dial. cioè gli fece.
  2. Questo memorarlo neppure è chiaro, forse potrebbe dire di onorar lui.