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gli grazia de tanta impensata liberalità, e molte e diverse cose insieme trascorse de la guasta e adulterata vita de tale pastore, guloso e rapace lupo devenuto, gli disse: Virtuosissimo signore, ancora che poco più che nulla el dimandatomi prezzo per me sia estimato, nondimeno io non cognosco che, restando qui, farlo venire da niuna comodità me sia concesso; per cagione che non prima tale fatto seria in Cristianità sentito, che con consiglio e favore del Papa medesimo con colorata carità insorgeria1 e dentro e fori in Italia molti ambitiosi del mio fatto che in brevissimo tempo e l'imperio e li accumulati mei tesori mi seriano occupati; e così oltra che el tuo e mio disegno serìa turbato e guastato, io qui come a privatissima persona appresso di te in continua captività remanermi. Dunque per la tua gran virtù te piazza, ad intera perfectione del cominciato bene, a tanti mancamenti con un solo operare provedere; e io oltra la mia fede, incomparabilmente molto più gran Signore che non sono io per pregio e pegno te lasserò, e ciò sarà el Corpo Sacratissimo del mio Cristo Gesù; per el quale te giuro e prometto che come prima con volere d'esso Iddio gionto sarò, senz'altra dimora ti manderò interamente el promesso debito, e me con quanto tengo avrai in perpetuo obligato. Al Soldano introrno le vere e non simulate ragioni dell'Imperatore, ma fè gran caso de la grandissima stima che el principe cristiano facea de la piccola ostia in materia di pane composta, e per le parole del sacerdote in corpo de Cristo redutta; la quale fu de tanta forza da rompere ogni altro pensiero che de avere el denaro avea fatto, e fargli su-

  1. Forse insorgeriano.