Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/568


— 506 —

quanta da lui senza alcuna tua nè mia operatione me era stata concessa, niuno caso avverso me averia possuto sopravenire che tanto me avesse noiato, quanto vederti da me partire; nondimeno cognoscendo con la persona insieme quanto tengo da te in dono avere ricevuto, non mi pare che a sì alta liberalità niuna gratitudine basti per recompensa, se non te a te medesimo, come a quello che sopra ogni altra cosa mi sei caro, concedere; e però me stesso sommamente offendendo, voglio che non solo el repatriare te sia concesso, ma con quello insieme un altro me accompagnando te ricco e bene contento rimandartene; e ciò sarà Maratra mia sorella, la quale assai giovene e bella savia e costumata, come tu sai, essendo, voglio come a cristiana per moglie te sia sposata: e di ciò te piaccia l’animo tuo e mio per comune beneficio contentare. Guidotto infinite grazie al Re rendute, li respose sé a ogni suo volere essere apparecchiato. Malem dopo alcuni altri dì fatta sua sorella da li Sacerdoti de rabatto1 secretamente battezzare, con la valuta di ducento milia doble tra gioie e contanti al suo Guidotto per moglie la donò, e con altri assai nobilissimi doni a Pisa onorevolmente accompagnati nel remandò. Ove essendo da amici e da parenti con gran triunfi raccolti e onorati, con gran ricchezza e belli figlioli, dopo la lunga etate, la loro vita al donatogli corso fu terminata.

  1. De rabatto, da lo spagnuolo de rebato, senza indugio, immantenente.