Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/567


— 505 —

gali veste adobare, e in la sala ove tutti li soi baroni erano el menò; e quando ebbe loro manifestato chi era colui, e quanti e quali erano li beneficii da lui recevuti, comandò a ciascheduno che come a sé medesimo lo avessero onorato e reverito, e come a re e loro indubitato signore adorato. E doppo che circa d'un anno in tanta altura e gloria lo ebbe con seco tenuto, gli disse: Amico caro, dopo che agli Dii e nostra lieta sorte piacque con tanta impensata allegrezza el mio lungo ed unico desiderio satisfare, me pare assai debita cosa che de te recordandomi al fine, el desiderio tuo se abbia per me a intero effetto mandare; e imperò per lo unico vinculo de nostra immaculata amicizia te scongiuro ti piaccia scoprirmi quello che più l’animo ti diletta, o qui con meco insieme non che compagno ma signore di me e de quanto io tengo remanere, o vero con quella parte di mia facultà che da la comodità più che dal dovere mi saranno concesse a Pisa retornare; però che di tutto sarà el tuo volere subito adempito. Guidotto ancora che in el regale solio si vedesse, e così el suo passato stato come el presente e futuro esaminasse, nondimeno da l'amore de la patria e pietate materna, da l'affezione de' parenti, e ossequio de amici tirato, e sopra tutto de la perfectione de la indubitata fede de Cristo recordandosi, per ultimo partito già prese con grazia del Re a casa soa retornare; e al Re tale sua deliberatione con le cagioni insieme fe' manifesta. Malem la resposta intesa, come che sino al core gli dolesse, pure gli fu carissimo l'animo de lo amico contentare, e gli disse: Guidotto mio, colui che è solo cognoscitore dei secreti del core mi sia testimonio come in tanta felicità