sua e mia mercanzia con grandissimo piacere gustare; e quando el contrario per soperchiamente amarme del tutto decreto avessi, sappi del certo che dal tuo servizio, fin che el morire me sarà concesso, per alcun tempo non potria mancare. Cognobbe Guidotto la integrità dell'animo de costui, e de non piccola autorità estimandolo, non fu pentito de quanto de onore e de bene gli aveva fatto, e sì gli rispose: Martino mio, come gli effetti te hanno in parte possuto dimostrare, che niuna persona per amistà o sangue congionta se averla né più né tanto possuto amare quanto io ho amato e amo te, e se la mia dimanda ha passato alquanto li termini de la onestà, tieni per fermo che non altro che per dimostrarti l'ultimo loco del mio core lo ha causato; nondimeno dopo che cognosco in altra parte essere el tuo volere fermato, ti conforto a stare di bono animo, che io te prometto in brevissimi dì di mandare ad intero effetto el tuo onesto desiderio. Martino la gratissima resposta intesa, lacrymando disse: Signor mio, essendome al presente ogni debito de gratitudine interdetto, non voglio che niuno rendere de grazia me sia concesso, l'uno e l'altro al remuneratore de tutti i beni che da mia parte te debbia restoro fare tale quale tu maggiore desideri, te e me raccomando. Guidotto anco per tenerezza piangendo strettamente l'abbracciò e basò; dipoi con alcuni altri acconci ragionamenti ordinorno come e in quale maniera nel potesse con le galee de Pisa che in Barbarla passavano mandare. Ed essendo el passaggio in ordene, Guidotto reposto el suo caro Martino onorevolmente in arnesi, e fattili alcuni gentili e degni doni, e con la borsa colma di moneta, e con un fiume de pari la-