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doe donzelle accompagnato se ne uscì fuora, e da l'altra parte fatto i doi delinquenti suoi cavalieri ivi venire, quasi larymando, lo enormissimo caso, e come e quale era successo pontualmente a tutti fe' palese; per la cui cagione lui voleva che per alcuna emenda de tanto detestando eccesso quivi de presente fatto, ognuno di loro avesse la sua per moglie sposata, e che a ciascuna fossero diece milia fiorini d'oro de dote per essi costituiti. E subito ciò mandato ad intiero effetto, lo eccellentissimo e liberalissimo Re de soi contanti volse quivi de presente le promesse doti a le donzelle interamente pagare. Così lo avuto dolore e merore in tanta allegrezza convertito, fu la lieta festa raddoppiata, e la contentezza de ognuno fatta maggiore; perchè el Re in su la maestra piazza venutone, e fatti tutti e nobili e popoli a sé chiamare, dove i doi novelli sposi bene guardati erano presenti, da poi che da gli araldi al molto e diverso ragionato fu posto silenzio, agli ascoltanti così disse: Signori miei,1 parendome con mia poca contentezza allo onore de lo bono cavaliere mio oste e di soe figliole de quelli opportuni remedii provvedere che in tali estremità da li fati mi son stati conceduti, come ognuno de voi po' e potrà in futuro render testimonio; voglio ormai a la giustizia, alla quale prima e più che a niuna altra cosa sono obbligato, interamente satisfare, a la quale più presto eleggeria la morte che in alcuno atto mai mancare; e però ciascuno tolleri in pacientia quello che con dolore mai simile gustato per disobbligarme dal giusto ligame de fare intendo. E ciò detto, senza altro giu-

  1. Dice: Signore mio: ma non fa senso, e il Re parla ai nobili e popoli.