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lesse vederse in tal modo schernita e refutata da sì digno e specioso signore, li congiungimenti del quale con non piccolo desiderio e non senza ragione aspettava, nondimeno vedendosi a tale partito che le conveneva de la necessità fare virtù, con seco medesima consigliata, occultando quanto possette la sua fiera passione, con finto piacevole viso al Signore respose: Quantunque molto virtuoso principe, e amore e la vostra soperchia bellezza, accompagnata de tante altre singulari e notevoli parti, me abbiano al presente partito condutta, che de mia virtute se convenga far la prova, prima che a scoprirve mia deliberatione venga, voglio che sappiate che io non me era tanto fuori de me lassata trascorrere che non cognoscessi el vostro amore col mio non convenirsi; nondimeno vedendo per tanti manifesti segni che la mia persona molto vi aggratava, la vostra a me per più respetti era carissima. Ma adesso sentendo che altramente la desiderate, ancora che in maggiore excellentia tenga la vostra usata ed audità vertute e gran magnificentia, che essendo sì dignissimo principe e figliolo de tanto nobile potente ed excellente Re, lassando di essere a questo fatto principaliter, per satisfare a l’altrui desiderio vi siete fatto voluntario e lialissimo mezzo, amando più lo piacere del tuo lialissimo servitore che la contentezza del mio e vostro cuore: la quale cosa è fora d’ogni legge de amore. Nondimeno per non impedire o in alcuno atto turbare questa sì alta liberalitate, senza altramente pensarvi ho preso per ultimo partito di a Voi, mio grazioso ed exceliente Signore, servire, e a questo mio nobilissimo primo amatore con tutto lo core piacere; e