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recevere aspetti, te piaccia prima con tuo grandissimo profitto el mio desiderio contentare, e appresso la cosa passare con quella taciturnità che tu medesima estimerai el bisogno la ricercare maggiore. Costanza con umiltà grande rispose, che de fidarse de lei, come che meritevole non ne fosse, contentasse il suo desiderio; ma che essa avria prima eletta la morte che con alcun vivente cosa che le dicesse palesasse giammai. Allora la Regina le disse: Egli è di bisogno, per un certo respetto che non senza cagione me move, quale al presente scoprire non te posso, che il tuo figliolo con quello del Re e mio sia cambiato; dal quale cambio per indubitato puoi tenere el tuo figliolo venerà nel regno a succedere: quello che è de mio desiderio che avvenga, essendo io pure matre, e tu savia, io non tel posso dire, e tu compitamente considerare il puoi; nondimeno tale mio volere al tuo provedimento e a beneficio de fortuna lo remetto. La Costanza che quivi forestiera e in povertà estrema se vedeva, ancora che molte e diverse novità l’andassero per lo capo de tale strana dimanda, pure pensando a la presente comodità ed a quello che al figliolo potria avvenire, respose ad ogni suo volere essere apparecchiata: e in casa retornata e col marito consigliatasi, parve a tutti per le ragioni già dette quello se mandare ad effetto; e cosi tolto el suo figliolo e in camera de la Regina portatolo, e de fasce e d’altri panni i figlioli travestiti, fu tra loro il contrattato baratto già fatto. Ahi perversa fortuna, chi è colui che possa la toa velocissima e pericolosa rota fermare? Ahi fortuna, ben che tu sei da gli alti principi negata e in tutto dal secolo sbandita, non però