Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 424 — |
a coloro che da la natura non sono de molte grazie dotati, che avvertiscano molto bene a la nova arte overo industria anzi temeraria baldanza che le innamorate madonne hanno da loro medesime scelleraigini imparate; a le quali non bastando con tanti e diversi manifesti segni e con nove intramesse non solo dentro la città ma da un regno ad un altro mandare, daranno ad intendere loro sommamente amare;1 ma le mandano a richiedere che debbiano a l’amoroso duello personalmente comparire, non altramente nè con meno importunità e senza timore o vergogna che gli sfrenati giovani amanti a le loro amorose sogliono mandare. E perchè temo che a sì fatta dispositione de cieli non se possa con umano provedimento reparare, prima che più oltra a scrivere proceda, offero e prometto a tutti coloro che di tali donne sono o per matrimonio accompagnati, o per altra consanguinità astretti, che venendone da me, come ad indigno secretario del mio serenissimo signore Principe Salernitano, loro fare un autentico privilegio, e senza alcuno salario, che possano e vogliano portare il cimiero che solo a quelli della retta linea e prima genitura de’ Sanseverino è già peimesso de farce de portarne.2 E viva Amore.
Finito lo generale esordio de la quinta parte, comincia lo particolare della prima novella, e prima l’argomento, e dopo la narrazione.