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fortò in maniera che quel poco pentimento che le andava per el suo lieve cervello del tutto se fuggì via; e come leggieramente avea pianto, pensando a le parole e a chi gliele dicea, così senza altramente rispondere cominciò a fare le maggiori risa che mai facesse1. E in questo gionsero in nave, dove Genefra col caro compare abbracciato e baciato, con Andriana e il famiglio montarono in nave, che già fatta vela diede la proda al suo camino. E Cosmo verso ferra col marinaro ritornandosi venea fra sé godendo per lo pensare a la recevuta beffa del compagno, e de quello che avea a dire quando gionto a casa non trovava la moglie. E come furono in terra, ognuno se n’andò contento a casa, e Cosmo a la sua arrivato, e non trovata la moglie, e per più manifesti segni cognosciuto come el fatto era andato, tardi de sé medesimo, della malvagia femina, e del cattivo compare se dolse, e la sua bestiagine lungamente pianse.
MASUCCIO.
Etsi Trifone oste come amalfitano fu da salernitano con tanta arte ingannato, e trattato da forestiero nel pagare el dazio de la mercanzia che solo per suo uso l'avea qui tra noi recata; non è da dubitare che non fosse stata maggiore e più perpetua la beffa e il danno del nostro Cosmo per essergli robata a un tratto tutta la mercanzia che lui medesimo avea e come a sensale e come a mercante e contrattata, e fundicata2, e anco pagato lo nolo al mari-