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altre toe singulari parti insieme con eterna memoria celebrare.
NARRAZIONE.
Nel tempo che fra Napoli e le castelle fieramente si guerreggiava, in Salerno più che in niun’altra parte del reame usavano mercanti di ogni nazione; ove tra gli altri essendoci recapitato un ricchissimo catalano chiamato Piero Genefra vi facea de gran traffichi e per mare e per terra, come de’ mercanti è già usanza. Costui dunque essendo giovene e tutto disposto ad amore, domesticandosi con più de’ nostri gentiluomini, accadde che se innamorò de una bellissima giovene chiamata Andriana, moglie de uno argentieri amalfitano, il quale o per la soverchia bellezza de la moglie, o per lo essere d’Amalfi, che de natura sogliono essere pusillanimi dove la gelosia volentieri estende le soe radici, senza la moglie averne data cagione, era de lei pur de novo fieramente geloso devenuto. Genefra inteso de la gelosia de colui, ancora che la giovene d’alcuna piacevole natura il favoreggiasse, pure cognoscendo con quanta vigilantia son le guardie de’ gelosi, estimò con contrarii venti se avere in tale mare da navigare; e se cominciò a domesticar col marito, che Cosmo avea nome, facendoli fare alcune operette del suo maestiero1, e più che el dovere pagatolo, e oltre ciò delle delicature de Catalonia molto spesso el presentava; per la cui cagione l’argentieri facìa gran caso avere tale amico acquistato. E in tanto se cominciò astrenger la cosa che Cosmo o per amore, o pur per dubbio,
- ↑ ecco l’origine della parola mestiero, che è maestiero, e maesterio.